[testo provvisorio]
L’area lessicale dell’economia e della finanza può senza dubbio essere considerata fra quelle in cui l’italiano ha lasciato un’impronta marcata e riconoscibile nelle principali lingue europee. I tecnicismi economico-finanziari di provenienza italiana entrati in circolo nel Medioevo e stabilizzatisi nella prima età moderna non sono soltanto rilevanti nel numero, ma anche nella qualità: in larghissima parte, infatti, tali termini coincidono con i mattoni espressivi fondamentali della moderna scienza economica, poiché identificano nozioni, istituzioni e operazioni ancor oggi d’importanza primaria. Basti qui ricordare, con il supporto dell’OIM - Osservatorio degli italianismi nel mondo, certi tecnicismi di fortuna planetaria come banco (e derivati), bilancio, capitale, cassa, credito e debito (e derivati), investire, saldare, stornare o traffico. Si dovrà inoltre notare che molti di questi termini – divenuti dei veri e propri internazionalismi – si presentano generalmente ben adattati sul piano fonomorfologico nelle lingue riceventi e, soprattutto, capaci di dar vita, in quelle stesse lingue, a ulteriori derivati e composti.
La costituzione di tale vocabolario nel periodo medievale, la successiva sistematizzazione in area italiana e la sua fortuna nelle altre lingue europee, tuttavia, non appaiono debitamente indagate e valorizzate da studi specifici, in particolare di tipo lessicografico. Il progetto LeSEF - Lessico storico italiano dell’economia e della finanza intende colmare tale vistosa lacuna della bibliografia storico-linguistica disponibile, ponendosi come finalità principale un’indagine lessicografica rigorosa e aggiornata della terminologia economico-finanziaria italiana in una prospettiva diacronica (dalle sue fasi aurorali fino al XVI secolo), capace anche di mettere in adeguato rilievo i rapporti di scambio con le altre lingue europee. Sono pertanto obiettivi del progetto: l’individuazione di un corpus testuale di riferimento, basato su una varietà sufficientemente rappresentativa di fonti (carteggi mercantili, registri contabili, manuali e trattati d’ambito economico e commerciale ecc.) di epoca medievale e della prima età moderna disponibili in edizioni filologicamente attendibili; la selezione di un repertorio di tecnicismi desunti da tale corpus testuale; l’indagine semantica del lessico individuato, ossia una ricostruzione attenta e documentata dei referenti dei lemmi e del loro effettivo valore tecnico nel periodo storico considerato; l’allestimento di uno strumento lessicografico digitale e ad accesso libero, che possa offrire, per ciascun tecnicismo registrato, una definizione puntuale, degli esempi tratti dalle fonti testuali considerate, nonché un adeguato commento linguistico e storico-economico. All’interno delle schede lessicografiche sarà dato particolare risalto a quegli italianismi che, tra il XIII e il XVI secolo, attraverso la mobilità dei mercanti e le numerose e fortunate traduzioni di alcuni trattati (come quelle del De computis et scripturis di Luca Pacioli), si sono diffusi e affermati nelle altre lingue europee, diventando dei tecnicismi ancor oggi imprescindibili del settore. In tal senso, il progetto proposto potrà dunque contribuire anche a mettere a fuoco quei tecnicismi di portata internazionale che, attraverso la vitalità degli scambi di merci e di conoscenze nei secoli, definiscono oggi un patrimonio linguistico comune a livello europeo.
Il progetto intende mettere a frutto non soltanto le risorse lessicografiche e bibliografiche più recenti, ma anche una sinergica cooperazione fra specialisti di diversa formazione: in particolare, risulta imprescindibile la collaborazione al progetto di uno storico dell’economia (Francesco Ammannati, Università di Firenze) specializzato nell’arco cronologico in esame. Le forze multidisciplinari in campo consentiranno di redigere schede lessicografiche innovative, corredate al contempo di informazioni linguistiche (etimo, prima attestazione, eventuali varianti fonomorfologiche documentate, diffusione geolinguistica ecc.) e di approfondimenti storico-economici (precisazioni sulle accezioni tecniche rilevate, rapporti fra le fonti, evoluzioni semantiche ed eventuali corrispondenti onomasiologici moderni ecc.).